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FESTA MEDIEVALE

Nel lontano 2006 Villaguattera modifica la propria festa paesana, a carattere tradizionale, in una vero e proprio momento di “rievocazione storica”, trasformandosi in un borgo medioevale del 1200 d.C. e coinvolgendo tutta la popolazione.

La festa è molto apprezzata nel paese e non solo. Negli ultimi anni la notorietà del borgo si è espansa grazie anche all’atmosfera che si assapora all’interno del grande castello: giochi medievali, antichi mestieri, angoli di storia, il palio delle contrade, dame e cavalieri, raffigurazioni di scene storiche, battaglie epiche, fachiri, sputafuoco…

Lo spirito della manifestazione però è quello che contraddistingue la Festa Medioevale di Villaguattera dalle altre feste di paese: solidarietà, comunità e umiltà.

Don Savino Faggin, nostro parroco, ha voluto fortemente “questo tipo di festa”, perché rispecchia il pensiero di coloro che l’hanno pensata:

  • permettere ai più piccini di divertirsi in modo genuino, come si faceva una volta, lontano da tecnologia e modernità riscoprendo che nella semplicità a volte è racchiusa condivisione e felicità.

  • dare la possibilità a tutti, anche alle persone meno fortunate di altre, di usufruire di tutto quello che la festa contenendo il budget familiare.

IL PALIO DELLE CONTRADE

Le 4 contrade di Villaguattera si sfidano in vecchi giochi per determinare il vincitore del Palio. Alla contrada vincitrice vengono date in gestione sino all’anno successivo la riproduzione del campanile storico ed una icona di S. Antonio

Al PALIO DEI 3 PAESI partecipano, oltre a Villaguattera, anche Lissaro e Bosco.

Il premio per il vincitore della disfida è rappresentato da una coppa in legno che riproduce una tipica torre di difesa, quest’ultima reca due diverse merlature: quella Guelfa (squadrata) e quella Ghibellina( a coda di rondine) come simboli dello scontro fra i tre paesi.Dal basamento poi si erge  un campanile, simbolo del campanilismo su cui si basa questo palio che tuttavia è ondeggiante, non stabile e diritto, a ricordare che la  competizione deve rimanere comunque un gioco e non deve mai assumere il carattere della cruda contrapposizione. Sullo stesso basamento sono scolpiti anche  due simboli: la spada, che ricorda il periodo medioevale oggetto della rievocazione ed il tempo della lotta, e la spiga, simbolo di pace, del frutto del lavoro e della laboriosità contadina.

Infine, la coppa reca il motto latino “ibis et redibis “, che significa “ andrai e ritornerai “, in quanto ogni anno questa coppa verrà rimessa in palio dalla contrada vincitrice e sarà conquistata dalla sola frazione che saprà dimostrarsi, almeno per quell’anno, superiore alle altre.

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